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Il silenzio – Edgar Lee Masters

9 aprile 2009

Il silenzio

Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio. 

Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realtà.
Noi non sappiamo parlare.

Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato
seduto davanti la drogheria
Come hai perduto la gamba?
e il vecchio soldato è colpito di silenzio e poi gli dice
Me l’ha mangiata un orso.
E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive come in sogno
le vampe dei fucili
il tuono del cannone
le grida dei colpiti a morte
e sè stesso disteso al suolo
i chirurghi dell’ospedale
i ferri
i lunghi giorni di letto.
Ma se sapesse descrivere ogni cosa sarebbe un artista,
ma se fosse un artista
vi sarebbero ferite più profonde
che non saprebbe descrivere.

C’è il silenzio di un grande odio
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda pace dell’anima
e il silenzio di un’amicizia avvelenata.
C’è il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale l’anima, sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita più alta,
e il silenzio degli dèi che si capiscono senza parlare.
C’è il silenzio della sconfitta
c’è il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.
C’è il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo
non trovi giustizia.
C’è il silenzio che interviene fra il marito e la moglie
c’è il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.
C’è il silenzio di Lincoln, che pensa alla povertà della sua giovinezza
e il silenzio di Napoleone dopo Waterloo
e il silenzio di Giovanna d’Arco
che dice tra le fiamme
Gesù benedetto
rivelando in due parole ogni dolore, ogni speranza.
C’è il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perché la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.

E c’è il silenzio dei morti.
Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,
perché vi stupite che i morti non vi parlino della morte?
Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avrà spiegazione.

6 commenti leave one →
  1. Alba cini buoncristiani permalink
    29 gennaio 2012 11:12 am

    Perchè non albacini@è facile trovare pubblicata questa poesia e chi ha tradotto questa? E chi la legge ?

  2. Alba cini buoncristiani permalink
    29 gennaio 2012 11:16 am

    bellissima poesia poco conosciuta e mai trovata su una pubblicazione. L’ho ascoltata dalla voce di Gassmann quando recitava nel MATTATORE Qui chi la legge e chi ha tradotto?

  3. 29 giugno 2012 11:29 PM

    ..bellissima la poesia IL SILENZIO, molta profonda è realistica.

  4. giuseppe permalink
    31 agosto 2012 9:07 am

    La poesia “IL SILENZIO” bellissima e unica che mi ha fatto emozionare perchè è Vera e penso che tocchi il cuore di ogni persona.

  5. 28 agosto 2013 6:03 PM

    È stata recitata da Michele Placido a Bellizzi ed ha commosso tutti !

  6. 28 agosto 2013 6:10 PM

    Una poesia toccante recitata magistralmente da Michele Placido in un momento magico e commovente nel mio paese!

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